Il nuovo autovelox 2.0 o 3D come viene additato da alcuni non risponde unicamente alla finalità di misurazione della velocità dei veicoli bensì integra molte altre funzioni. Il termine tecnico è ASSET, acronimo per "Advanced Safety and Driver Support for Essential Road Transport" ed è un progetto europeo in corso di sperimentazione in Finlandia ed in Germania: il sistema si compone di sensori RFID, telecamere stereometriche, telecamere a infrarossi e termiche, connessioni wireless a banche dati e forze di polizia e interfacciamento con l'elettronica di bordo dei veicoli (sperimentali) in transito. La sperimentazione si prefigge l'obiettivo di analizzare con un approccio olistico le dinamiche dei flussi di traffico e i comportamenti dei conducenti, arrivando a sanzionare laddove necessario ma soprattutto cercando di migliorare la sicurezza della circolazione stradale nel suo complesso. Le telecamere stereometriche (le stesse prodotte dalla Kria per il T-redspeed) collocate a bordo strada rilevano la traiettoria dei veicoli, la velocità tenuta, il mancato allacciamento delle cinture di sicurezza (tramite algoritmi di analisi della scena) e, ovviamente, leggono la targa del mezzo e l'eventuale codice Kemler. Le telecamere termiche si occupano invece di analizzare l'eventuale eccessivo surriscaldamento degli pneumatici e dei freni. I sensori annegati nella pavimentazione stradale interfacciati con i tag RFID dei mezzi pesanti sono in grado di misurare in modo accurato il peso su ciascuna ruota e asse dei veicoli. Il sistema interagisce con i veicoli in transito ed è in grado di informare il conducente di eventuali pericoli quali freni surriscaldati, distanza di sicurezza insufficiente rispetto al veicolo che precede ma anche di avvertirlo sulle condizioni meteo avverse o su code e incidenti nelle vicinanze.
|